realizzando otto piccoli racconti che pongono al centro delle proprie storie l'amore. Un amore, in linea con lo stile minimale dello scrittore e della casa editrice, colto nella sua ordinarietà. La sobrietà e il rigore linguistici tipici di Gailly sembrano adattarsi perfettamente ad un genere che fa della concisione la sua specificità. Frasi brevi, spoglie di avverbi e aggettivi, assenza di lirismi e psicologismi disegnano il profilo di otto personaggi - che si esprimono tutti alla prima persona, sottolineando il carattere confidenziale del testo - che vivono, cercano, perdono o credono di aver perso il proprio amore. Otto personaggi che abbiamo già incontrato, in precedenza, nelle pagine dello stesso Gailly o in quelle di altri romanzieri come Jean Echenoz o Claude Simon, o ispirati a personaggi cinematografici, come nel caso della novella che cita la pellicola Broken Flowers di Jim Jarmush, regista con cui lo scrittore condivide uno spiccato senso dell'ironia, mitigato da un retrogusto costantemente malinconico. Che sia la storia di un uomo che ritrova un amore considerato ormai perduto, quella di una moglie che chiede un regalo particolare al proprio marito, in occasione di un anniversario, o quella di un uomo che prepara un dolce per la vicina di casa, lo scrittore riesce a creare, in poche pagine, un'atmosfera sospesa, costruita sull'assenza di eventi particolarmente rilevanti, ma in cui ogni sentimento, pur nella sua labilità, è magistralmente delineato. In fondo, se l'amore è onnipresente in queste pagine, è anche vero che ha natura piuttosto effimera: il tempo di una novella o poco più.
Christian Gailly, La roue et autres nouvelles, Paris, Les Éditions de Minuit, 2012.