*Yves Raey, La fille de mon meilleur ami, Paris, Les Éditions e Minuit, 2014 – perché mostra come ritrovare l'amore per la vita attraverso una persona che vive al di fuori della vita.
*Christian Bobin, La grande vie, Paris, Gallimard, 2014 – perché porta il lettore attraverso i vuoti dell'esistenza, e gli fa scoprire l'energia vitale della scrittura, della bellezza.
*Wes Anderson, The Grand Budapest Hotel, 2014 – perché la vita, a volte, può essere rappresentata anche con l'accurata miniatura di un hotel, con la precisa riproduzione delle sue contraddizioni, dei meccanismi costruiti come quelli di un carillon, dell'energia che passa attraverso il contatto tra le persone che si sfiorano, senza mai toccarsi davvero.