e dei richiami pubblicitari che occhieggiano, all'angolo di ogni corsia, mescolando senza distinzione i polli allo spiedo e i detersivi smacchianti, le scatole di conserve e gli articoli da ufficio. A guardarli così, gli ipermercati sembrerebbero quasi dei luoghi in cui il tempo è sospeso, interrotto e messo in attesa, esposto all'andirivieni dei clienti e ai loro sguardi assenti.
Può accadere, invece, di ascoltare per caso una voce dire piano, chinata verso il basso: "regarde les lumières, mon amour", e di guardarsi intorno, per scoprire il flusso delle vite che, tutti i giorni, percorrono i corridoi sovraccarichi di merce e continuano ad esistere, a trasformarsi. S'intitola così l'ultimo testo di Annie Ernaux, come le parole rivolte da una madre a suo figlio, per mostrargli la bellezza semplice delle luci artificiali: Regarde les lumières, mon amour.
Con questa nuova opera, a metà strada tra un diario del suo tempo trascorso in uno dei grandi ipermercati della banlieue parigina ed uno dei suoi romanzi antropologici, l'autrice di Passion simple e de L'événement torna a raccontare, a scrivere la vita, questa volta quella degli altri, degli sconosciuti incrociati per caso mentre faceva la spesa.
In questa misura narrativa intermedia, la scrittura esita tra l'intimità di un testo scritto per sé - consegnato allo schermo non per essere letto da altri, ma per restare una prova del proprio passaggio - e il rigore di un'analisi attenta del mondo circostante.
La materia narrata è la vita degli altri, per come si presenta agli occhi dell'autrice, e l'ipermercato diventa, nelle pagine della Enaux, un luogo-spettacolo della vita famigliare, degli incontri fugaci, degli infiniti appuntamenti casuali che gli esseri umani si danno in un luogo anonimo, ma che può raccontare con precisione la vita di ognuno, le sue abitudini, le sue preferenze.
Con questo breve testo, Annie Ernaux consegna al lettore una sintesi dei rapporti umani colti nella loro dimensione più immediata, più spontanea e quindi, forse, più autentica e mostra che anche un luogo di passaggio può diventare terreno di coltura di sentimenti che prendono forma nelle scelte quotidiane che ciascuno di noi compie, per vivere meglio, guardando esistere gli altri.
Annie Ernaux, Regarde les lumières, mon amour, Paris, Raconter la vie, 2014