si scomponga in più livelli sovrapposti, intrecciati, che creano asperità in superficie, e che rendono materiale la narrazione.
Così si presenta Tu convoiteras (Paris, Gallimard, 2014), l'ultimo romanzo di Ornela Vorpsi, che, per la prima volta, sceglie la lingua francese per raccontare le sue storie, pescandola dal suo cilindro di lingue tra loro contaminate e diventate una sola grande lingua letteraria, capace di nominare con accuratezza e di modellare le parole con millimetrica precisione.
È Katarina che presta la voce al racconto della sua stessa vita, una Katarina madre amorevole eppure che non esita a fare assumere al suo bambino ammalato una dose di sonnifero, dissimulato nella colazione, affinché dorma, cullato dalla febbre e dal sedativo, e non disturbi l'altra vita della madre. Perché Katarina è madre, è figlia di una madre che pone domande invadenti, figlia di un padre che si nasconde, è sposa di un uomo-rifugio, elegante e rassicurante insieme. Allo stesso tempo, Katarina è amante appassionata e scostante di un giovane straniero, lo stesso per cui ha deciso di affidare suo figlio ad un sonno artificiale, lo stesso che sembra non essere mai sfiorato dal disordine del mondo.
In questo disordine, si svolgono le vite di persone che sono state ferite e che, adesso, hanno imparato a ferire, a loro volta, senza accorgersene, per chiudere il cerchio di una finzione imparata dai romanzi.
Ornela Vorpsi traccia, con la sua scrittura, la complessa cartografia sentimentale di una donna che ha fatto del suo corpo stesso una mappa degli amori che ha vissuto, di quelli che ha subito e, ancora, di quelli che le sono stati strappati, portandole via brandelli di pelle, e lasciandole addosso una nuova catena montuosa, o un nuovo fiume. Tu convoiteras è un romanzo che mostra l'amore, ponendolo sotto una forte luce diretta, che ne sottolinea i dettagli e che accentua le ombre, le possibilità della perversione, i contrasti di un sentimento nato troppo in fretta e rimasto in attesa di essere meglio definito.
Tu convoiteras, scritto in un francese, forse un po' più levigato dell'italiano dei precedenti romanzi, è la storia di una donna, di quella che è stata, di quella che è adesso, di quella che la finzione le permette di essere.

Ornela Vorpsi, Tu convoiteras, Paris, Gallimard , 2014, pp.112.

FOTO © Francesca Woodman, 1975-1980