*Édouard Louis, En finir avec Eddy Bellegueule, Paris, Seuil, 2014 – perché racconta, con leggerezza, ma, allo stesso tempo, con una scrittura intima, introspettiva, il peso dello sguardo degli altri, la violenza lacerante di ciò che non viene detto, ma che è, in qualche modo, già noto.
(Grazie ad @a_bertossi che ce l'ha fatto scoprire)
*Francesco Pecoraro, La vita in tempo di pace, Milano, Ponte alle Grazie, 2013 – perché le sue pagine ci fanno comprendere l'importanza di essere antieroi contemporanei.
*Haruki Murakami, Norwegian wood - Tokio blues, Torino, Einaudi, 2013 – perché ogni romanzo di Murakami, anche riletto a distanza di tempo, è sempre una nuova scoperta, e svela sempre frammenti di storie fino ad allora rimasti nascosti.