Isabelle Desesquelles, Les hommes meurent les femmes viellissent, Paris, Belfond, 2014 – dopo Un homme perdu, romanzo apprezzato anche dai lettori italiani e vincitore del Prix Murat 2013, Isabelle Desesquelles torna a raccontare nuove storie, storie di donne e del loro modo di essere al mondo e di passarsi il testimone, generazione dopo generazione, con la stessa forza, con la stessa capacità di comunicare coi silenzi, con le assenze.
(Visitate anche il sito e il blog De pure fiction, il progetto di redidenza letteraria di Isabelle Desesquelles: è una miniera di nuove scritture)

Pierre Patrolin, L'homme descend de la voiture, Paris, P.O.L., 2014 – attraverso una riflessione sull'automobile, sui suoi spazi vitali, sulle infinite possibilità del suo valore simbolico, Pierre Patrolin mette in scena personaggi che, percorrendo la finzione del romanzo, perdono progressivamente aderenza alla vita, alla loro vita immaginaria, fino a diventare solo scrittura, solo un appassionate esercizio di stile.

Agnès Dèsarthe, Comment j'ai appris à lire, Paris, Points, 2013 – è una storia lunga una vita, quella dell'apprendimento della lettura, e la Desarthe riesce a raccontarla alternando la finzione romanzesca con le cronache di vita privata, il tono del saggio e quello, più intimo, del monologo.
Per reimparare a leggere, lentamente, con amore.

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