*Philippe Delorme, Elle marchait sur un fil, Paris, Seuil, 2014 – perché, a volte, succede all'improvviso di dover imparare a camminare in equilibrio sul filo della propria vita, per poter accedere alla fase successiva, più leggeri, più consapevoli del rischio.
*Céline Lapertot, Et je prendrait tout ce qu'il y a à prendre, Paris, Viviane Hamy, 2014 – perché serbare un segreto come quello di Charlotte può richiedere una sicurezza, una fiducia ed un'accettazione del pericolo difficili da sostenere.
*Makoto Shinkai, Il giardino delle parole, Giappone, 2013 [FILM DI ANIMAZIONE] – perché si può costruire un rapporto tenendolo sospeso sulla successione dei giorni di pioggia. Perché si può immaginare un amore nato secondo i capricci metereologici. Perché le parole possono creare equilibri inattesi, tra persone diverse, e, apparentemente, lontane tra loro: come un ragazzino quindicenne che sogna di creare scarpe ed una enigmatica ventottenne apparsa dal nulla.