che rinvia al fascino oscuro delle figure femminili di Delvaux, ma anche ai manichini di Giorgio de Chririco. Su una scala che si allunga sull'intero palcoscenico, tra cespugli di piante grasse, in un'atmosfera rarefatta di calma misteriosa, danzatori e danzatrici a petto nudo, in lunghe gonne dagli ampi drappeggi, scivolano come se camminassero sull'acqua, si affiancano, si allontanano, si contrappongono, intenti a formulare inedite composizioni, attraverso una lentezza carica di energia. La cura estrema del dettaglio fisico, gli impercettibili cambiamenti di posizione, i rapidi passi scivolati, il controllo muscolare, i profondi cambré, il lento incedere sulla terrazza dei danzatori che, saliti tutti gli scalini, scompariranno per poi tornare, trascinandosi senza fretta a testa in giù, fanno di questa opera un quadro di singolare bellezza. Marmi plastici, queste sculture appena in movimento, sospese, come in un sogno, in un'atmosfera estatica, si offrono allo spettatore in un unico grande affresco danzato in cui il movimento s'impasta col colore, le luci e la musica, miniatura d'Oriente in versione occidentale.
Shen Wei, Near The Terrace, luglio 2012, Ravenna Festival
In tournée italiana nel 2013
Foto © Ravenna Festival