Perché la scrittura non è solo quella delle parole, ma, talvolta, si esprime anche nelle immagini, nelle sfumature di colore.
* Paolo Cognetti, Mara Cerri, Il nuotatore, Roma, Orecchio acerbo editore, 2013 – Seguite gli autori, e vi troverete in riva ad uno stagno, nei mondi sfocati e verdastri che vivono oltre la pellicola dell'acqua e si aprono verso il fondale melmoso, nell'aria tesa prima del tuffo dal trampolino, negli sguardi laterali tra i nuotatori. La scrittura di Cognetti guida il racconto e sa farsi invisibile quando le illustrazioni della Cerri chiedono tutto lo spazio delle pagine. Da leggere e da guardare.
*Roger et Zidrou, Pendant que le roi de Prusse faisait la guerre qui donc lui reprisait ses chaussettes?, Paris, Dargaud, 2013 – una storia d'amore filiale e di solitudine, di dedizione e di eterna infanzia, di éclair al cioccolato e di piccole manie, in cui i colori tenui di Roger sottolineano con dolcezza la difficoltà di essere madre, a settantadue anni, di un "bambino" poco più che quarantenne. Un bambino molto particolare.
*Marion Fayolle, La tendresse des pierres, Paris, Magnani, 2013 – È la storia di un padre che assomiglia ad una pietra; non a una di quelle piatte e lisce che rimbalzano sull'acqua, ma a una roccia che può salvare e ferire insieme. Come recuperare un rapporto d'amore con lui? La scrittura e le illustrazioni di Marion Fayolle provano a dare una risposta, senza esitare nell'uso del colore e, talvolta, ispirandosi alla poetica del frammento "à la manière" del Nouveau Roman.