Il romanzo Heureux les heureux di Yasmina Reza (traduzione italiana: Felici i felici, Adelphi, 2013), prova a rispondere a queste domande, raccontando le storie di un gruppo di personaggi in apparenza come gli altri, senza caratteri particolari o tratti distintivi inconfondibili. Sono uomini e donne sposati e ancora innamorati, sono coppie stanche e adolescenti dal temperamento imprevedibile, sono una vecchia signora che pensa a voce troppo alta e un figlio che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Sono fragili esistenze umane, alle prese col tempo che non avevano programmato e che mette in disordine i loro progetti di vita: basta un dettaglio fuori posto per generare cortocircuiti sentimentali e per scombinare le gerarchie dei rapporti.
Con una scrittura che non teme di dire le emozioni e di mostrarne le conseguenze sulle vite dei personaggi, Yasmina Reza consegna ai suoi lettori un'opera narrativa fatta di frammenti, che alternano e, talvolta, sovrappongono sequenze tratte dalla quotidianità dei diversi protagonisti. Il risultato è un romanzo che appare concentrico, in cui ogni microstoria si avvita sulle altre, recuperandone i contesti e le situazioni condivise, viste da angolazioni che cambiano di volta in volta.
Heureux les heureux, con la sua estetica della brevità e con l'abilità dell'autrice nel creare punti di rottura e di sospensione laddove non ce li si aspetta, mostra che il romanzo può adattarsi alle vicende che racconta e può essere modellato sui protagonisti che lo vivono. Se sono esseri umani in frantumi, che lottano per conservare intatti i loro sentimenti, il risultato può essere sorprendente. Non si può sapere di preciso cosa proveranno, se si ritroveranno, come staranno, alla fine. Esiste solo una certezza, in questo romanzo: solo i felici saranno felici. Agli altri non resta che provare a vivere.
Yasmina Reza, Heureux les heureux, Paris, Flammarion, 2013
Felici i felici, traduzione italiana di Alessia Balmelli, Milano, Adelphi, 2013