* Haruki Murakami, L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio, Torino, Einaudi, 2014 – perché, quando le persone che ci amano ci abbandonano all'improvviso, ci può accadere di diventare invisibili, e trovare, in quella impossibilità di essere nel mondo, un modo per continuare a vivere.
* François Jullien, De l'intime. Loin du bruyant amour, Paris, Grasset, 2013 – per comprendere la base di ciò che, nell'amore, non è detto, è accennato appena, è rappresentato in trasparenza, ed è bene che resti così.
* Spike Jonze, Her, 2014 – perché, talvolta, può bastare la voce di un essere invisibile, l'anima di un computer pensato per interagire con gli uomini, per capire che i sentimenti più profondi nascono laddove non si vede, laddove le cose non hanno forma, laddove i colori sono neutri.
Foto © Spike Jonze, HER