A volersi fidare di Proust, si dovrebbe pensare a una vita che può essere reale e degna di essere vissuta soltanto nella finzione letteraria.
Perché è la sola, secondo l'autore della Recherche, ad essere pienamente vissuta, come se non esistessero altri mondi al di fuori di quelli delle pagine.
Proust aveva ragione, in fondo: se ci si pensa bene, la letteratura è la vita, e si nutre della realtà, soprattutto di quella ordinaria, di quella che, di solito, passa in secondo piano, e viene raccontata senza enfasi. È quella che il vero scrittore osserva e cerca di comprendere, per restituirla al lettore trasfigurata, piena delle vicissitudini di personaggi anonimi e per questo versatili, e resa unica dalla scrittura letteraria.
A questa realtà poco evidente, eppure inattesa – assomiglia a quelle foglie che spuntano dal cemento – e a questi spunti di vita ordinara si ispirerà questa sezione del sito: perché, spesso, le storie nascono proprio nelle seconde pagine, dove in pochi si aspettano di trovarle.
Noi andremo a cercarle lì, per poterle condividere con voi, in questo spazio virtuale.
Arrivederci a presto. Dopo la prima pagina.